giovedì 16 dicembre 2010

Cosa scrivere su un blog

Per Aska comunicare significa, da sempre, dire tutto. Un pensiero, una riflessione, una passione vanno donate agli altri, in tutte le occasioni e in ogni modo. Sulla punta della lingua le giungono fiumi di concetti impossibili da arrestare. A volte prova a darsi una disciplina, ripetendosi che sarebbe buona educazione e decoro contenersi di fronte all'impellente desiderio di aprire le porte del proprio mondo a chiunque. E potrei aggiungere che sarebbe da personcine intelligenti non soccombere di fronte all'incontenibile smania del dire. Sarebbe lodevole se tu parlassi unicamente delle questioni sociali e culturali con cognizione di causa, dimostrando acume e preparazione. Anzi, sarebbe auspicabile. Non è necessario tenere comizi in tutte le piazze della repubblica di internet, per esempio.

Ma veniamo al cuore del problema. Qualche giorno fa una chiacchierata speciale le aveva fornito l'humus per creare un post. Rileggendolo, però, le si insinua uno strano tarlo. Così decide di sottoporlo ad un tribunale. Il giudizio unanime sentenzia: "è personale". Prova a difendersi dichiarando che è sì personale ma è anche e soprattutto romanzato.

Come mai la parola "personale" l'ha colpita tanto? In fondo, quello espresso dalle persone chiamate a valutare, è un giudizio legittimo, rispondente al vero. Il disagio nasce dal fatto che esso si tira dietro, in maniera inevitabile, il seguente interrogativo: cosa è giusto scrivere su un blog per non scadere nel volgare? La risposta dovrebbe essere semplice per te, Aska. Eppure tentenni. Ti interroghi fino a che punto il personaggio pubblico debba scoprire le parti più intime e personali. Strano questo tuo interrogarsi. Hai sempre aborrito questo nostro mondo moderno che non ama i veli e le censure, troppo succube dell'irrefrenabile desiderio di mettere in mostra beltà e pensiero senza utilizzare il buongusto e la misura. Poi in un pomeriggio di inedia dicembrina cadi anche tu nel tranello. E se gli altri te lo fanno notare sgrani gli occhi sconcertata, adducendo la scusa che ciascuno decide di pubblicare in base alla mission data al proprio mezzo. Non è proprio deontologico, o almeno non lo è secondo la tua deontologia. Se cominci a barattarla vuol dire che la tua danza sta perdendo intensità, Aska. Non permettere al lupo di avvicinarsi troppo, solo perchè ti sembra corrispondente alle logiche della cultura imperante.

La cosa più saggia che tu abbia fatto è stata schiacciare il tasto "cancella post". Perchè a volte nella vita donare il silenzio è proprio la cosa più saggia che si possa fare.

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