domenica 31 luglio 2011

Se l'orchestrina suona

Dopo una giornata passata a rovistare nel fondo del cassetto della buona volontà, dopo cena mi era venuta un'improvvisa - seppur labilissima - voglia di lavorare. Così ho preso il mio computerino e mi sono andata a sedere in veranda. Mi sembrava che ci fossero le condizioni giuste per impiegare due ore lodevolmente: di fronte a me solo il cielo stellato, qualche tetto e il nero della pianura lontana. Faccio in tempo ad aprire il documento su cui sto lavorando, quando sento arrivare una musichetta. Sulle prime non ci bado molto, faccio finta di niente. Quando, però, il volume si alza e sembra che stiano suonando vicinissimi a me, capisco che quell'inaspettato concertino ha rosicchiato velocemente tutta la pochissima concentrazione che avevo. Per di più, senza nemmeno che me ne rendessi conto, mi ha scippato la calma. Perché passi "Io vagabondo" e finanche "Bandiera gialla" ma "Ti lascerò" è veramente troppo. Anche i più pii potrebbero mettersi ad urlare come matti, al mio posto.
Non mi resta che arrendermi all'inevitabile: le prossime due ore e mezza le dovrò passare ad ascoltare tutto il repertorio pianobaresco italiano. Che lo voglia o meno, ahimè non ho nessunissima altra alternativa. Neanche se fuggissi nel letto con don Chisciotte o con Saviano riuscirei a liberarmi di quelle note. Impossibile sottrarsi ad esse. Che almeno cantassero qualche canzone del nostro repertorio regionale, magari "Reginella", "O surdato 'nnamurato". Invece mi tocca sentire "Romagna mia"...Romagna mia nel Sannio è qualcosa di decisamente insopportabile.


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