giovedì 27 giugno 2013

Noi che

Dunque il Piano Letta prevederebbe misure per favorire l'occupazione tra gli under 30 e gli over 50. Qualche precario potrebbe vedere tramutato il suo contratto a tempo indeterminato (il sogno dei sogni per una buona fetta di italiani in età lavorativa). Mentre noi, giovani adulti, non siamo così urgenti da meritarci il piano emergenza lavorativa. Bene. Anzi, male. 
Male, malissimo per noi che continueremo a sopravvivere con quei contrattini che ci impediscono di affrancarci e di renderci degli adulti completi, in grado di possedere una propria casa, dei propri affetti, delle scelte maturate e perseguite. Continueremo ad aspettare e a non scegliere, mentre gli anni implacabilmente passeranno nel tentativo quotidiano di tenere i pensieri in equilibrio.
Male, molto male per il nostro Paese: siamo noi, giovani adulti SENZA PRIVILEGI DI CETO (perché chi proviene da determinati ambienti, seppur a fatica, il proprio posto al sole ce l'ha o lo raggiunge. Provate a guardare tra le vostre conoscenze cosa stanno facendo e come stanno vivendo i figli degli operai o degli impiegati, e paragonate la loro vita a quella dei figli del ceto medio alto. La realtà del momento presente è tutta lì: in quelle vite. Tra chi passa il tempo a mandare CV e chi andrà ad agosto in Sardegna)...dicevo: siamo noi, giovani adulti senza privilegi di ceto, ad essere maggiormente penalizzati. Ovviamente. 
Chi ha il piacere di governarci dimentica che noi dovremmo essere la colonna vertebrale di questo Paese: siamo tanti, siamo nel pieno delle nostre energie fisiche e mentali, siamo nell'età della fecondità. Il futuro del Paese è nelle nostre mani proprio in virtù del potenziale numerico e generazionale che abbiamo. Ogni famiglia che non possiamo costruire oggi, ogni figlio che non possiamo mettere al mondo, ogni competenza, ogni idea, ogni studio che non possiamo mettere a frutto, ogni cervello che va via, è una granata che cade sul benessere del nostro Paese adesso e nel futuro. Tenerci fermi è un danno che ci costa caro, più dello spread, più degli F35. 

Nessun commento:

Posta un commento