sabato 13 aprile 2013

Chirone risponde ad Aska


Ciao Aska,
nonostante io faccia parte di questo triste fenomeno, mi sconcertano i numeri, come del resto tutti gli altri numeri e le altre cifre che, nel nostro amato/odiato Paese, da qualche tempo parlano di: percentuale di disoccupazione giovanile, imprese chiuse dall'inizio dell'anno, fallimenti giornalieri di piccole e medie imprese, suicidi di persone crollate sotto il peso schiacciante dei debiti e del regime fiscale.
Se consideri che il 30% dei giovani è disoccupato, un altro 30% è all'estero e la rimanente parte lavora nei call-center, si prospetta uno scenario veramente catastrofico: chi si sognerebbe di metter su famiglia in Italia adesso? Chi si sognerebbe mai di investire e fare impresa oggi?
Poi guardi il TG e, dopo i servizi di politica interna, ti sale una rabbia tale che vorresti letteralmente dare fuoco a TUTTA la nostra classe "dirigente". Ti cadono le braccia per la loro incapacità di focalizzarsi sui problemi reali del Paese e FARE qualcosa. Li vedi solo litigare per sedie e poltrone, fanno lo scarica barile, competono su tutto all'interno dei loro stessi schieramenti, ormai si fanno "elezioni primarie" per qualsiasi cosa, tra poco anche per chi dovrà essere il prossimo amministratore di condominio. E' una classe dirigente incapace di decidere, ed è anche lo specchio della nostra società, di noi italiani. Siamo bravissimi a parlare, parlare, parlare, ma poi al momento di concretizzare non vogliamo mai assumerci le nostre responsabilità, demandiamo sempre ad altri. Ormai decidiamo solo quando siamo in preda alla disperazione, facci caso.
So che non ti sono né di conforto né di aiuto, ma anche io sento la crisi nella dell'azienda per cui lavoro. Avverto il tono preoccupato nelle comunicazioni interne del Presidente, ancora non ricevo lo stipendio di febbraio, e devo sorbirmi tutti i giorni le lamentele del personale che ha famiglia, che ha dei mutui accesi, che deve fare i conti con le banche o deve pagare gli alimenti alla prima moglie. 
Voglio chiudere con un pizzico di ironia, facendoti notare che hai almeno un contatto in ogni parte del mondo....beh cosa aspettiamo?

Un abbraccio
Stefano dall'Iran

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