lunedì 20 giugno 2011

20 giugno, giornata mondiale del rifugiato

Nel luglio del 1951 veniva firmato a Ginevra il primo accordo internazionale riguardante lo status del rifugiato: gli Stati dell'ONU sono tenuti a garantire protezione a chi fugge per motivi di razza, nazionalità, religione, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per opinioni politiche.
Alla Convenzione di Ginevra è dedicata quest'anno la giornata mondiale del rifugiato, promossa dall'Alto Commissionario delle Nazioni Unite per i Rifugiati.
Questo 20 giugno è per loro, per i miei amici rifugiati. Coloro che mi hanno insegnato che si può amare a tal punto la propria patria da sacrificarle la vita, coloro che mi hanno insegnato che ci sono terre violentate da cui si deve scappare, coloro che mi hanno insegnato che si lasciano mamme in lacrime per tentare un futuro migliore, coloro che mi hanno insegnato che si può rischiare il futuro su un gommone a largo del Mediterraneo o nascosto in un camion diretto in Grecia, coloro che mi hanno insegnato che non si può vivere in un paese in cui vieni arrestato solo perchè stai parlando con una ragazza, coloro che mi hanno insegnato che cosa significa essere bambini soldato, coloro che mi hanno insegnato che l'Europa è un posto speciale, dove sono nati i "fortunati", coloro che mi hanno insegnato quanto un sorriso di un italiano sia importante per sopravvivere.
Sono loro, i miei amici rifugiati, che mi hanno insegnato e continuano ad insegnarmi che cos'è la SPERANZA:

Reza, Hadi, Babak, David (Iran)
Abdull, Halima (Eritrea)
Ajmal, Mohamad, Amjad, Javid, Omid, Masiullah, Hosseini (Afghanistan)
Isak, Wendossen, Teclai, Mekedes, Tadelec, Flora (Etiopia)
Humbert Alain, Marie Reine (Camerun)
e poi i ragazzi della Somalia, del Ghana, del Kurdistan turco, del Sudan.


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