Don Chisciotte scrive una lettera di raccomandazioni al neo governatore dell'isola di Barataria, Sancio Panza, affinché tenga a mente alcuni semplici consigli per il buon governo.
Piccola lezione di scienza politica per tutti quei governanti piccoli, panzuti e illetterati di tutte le epoche, di tutto il mondo.
Non far molte ordinanze; e se le farai, procura che siano buone, e soprattutto che vengano osservate e attuate; perché le ordinanze che non vengono osservate è come se non esistessero; anzi fanno pensare che il principe che ebbe la saggezza e l'autorità di farle non ha avuto la capacità di farle osservare; e le leggi che fanno paura e che non si eseguono diventano come il bastone che era re delle rane: che al principio le spaventò, e col tempo gli perdettero il respetto e gli saltarono sopra.
Sii padre delle virtù e padrigno dei vizi. Non esser sempre severo, né sempre mite, e fra questi due estremi scegli la via di mezzo, poiché è in ciò che consiste la discrezione. Visita le carceri, le macellerie e le piazze; poiché la presenza del governatore in tali posti è importantissima: conforta i carcerati che sperano d'esser dimessi presto, sii il terrore dei macellai, che quindi daranno i pesi giusti, e sii per la stessa ragione lo spauracchio delle venditrici di piazza. Non mostrarti, anche se per caso lo fossi (ciò che io non credo), avido, donnaiolo e ghiottone; perché il popolo e quelli che hanno a che fare con te, sapendo quella tua determinata inclinazione, è là che ti attaccheranno fino a farti cadere nella più profonda rovina..."
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