quale buia ed intricata foresta
dovrò ancora
e ancora attraversare
per conoscere te.
Ho inciampato in anime dure come sassi
ne ho saltato di vuote come precipizi
e il mio sguardo si fermava sul limite
tra sofferenza e desiderio.
Tu lì non c'eri, ti ho cercato
in ogni alba e in ogni tramonto.
Cammino faticosamente tra i rovi acuminati
di contraddittori sentimenti,
non ho più catene che m'imprigionano ad illusioni.
L'unico mio pensiero è di non perdermi,
di più, di non svilirmi.
Per questo forse dovrei soltanto fermarmi.
Mariagrazia Anna Di Nardo
Per descrivere Mariagrazia sceglierei un unico aggettivo: profonda. Guardi dentro di lei e scopri un mondo contraddistinto dal Bello, in cui l'Altro si sente profondamente compreso e protetto. Ha quella sensibilità, con vette vertiginose, che solo certe poetesse posseggono. Ha dote di profeta.
Siamo state compagne di studi e di vita quando frequentavamo la facoltà di lettere e filosofia dell'università di Roma Tor Vergata (ove fu ribattezzata Mary Grace da alcuni colleghi). Per molti anni abbiamo spezzato insieme il pane delle attese, delle speranze, dei progetti, delle passioni. E'stata presente in un periodo felice e fecondo della mia vita; per questo è tra i ricordi più teneri a cui mi aggrappo in certe giornate autunnali.
Ha salutato Roma nel momento in cui non riusciva più ad avere il nutrimento di cui il suo essere necessitava e si è chiusa dietro di sé la porta della città eterna per seguire il vento nuovo del nord, compiendo un taglio senza drammi. Ora, a distanza di anni, capisco il perché di quel cambiamento; ora, più che a quel tempo, condivido, invidio, rispetto quella scelta. Forse perché non ho mai avuto il suo coraggio: il coraggio di aprire un'altra porta.
Questo post dedicato a lei e alle sue parole nasce dopo aver letto il suo status facebook. La sua voce continua a confondersi con la mia, i suoi pensieri sono sempre gemelli dei miei. Era ora che Aska, nel suo misero spazio, rendesse omaggio a quell'anima straordinaria di Mary Grace.
Questo post dedicato a lei e alle sue parole nasce dopo aver letto il suo status facebook. La sua voce continua a confondersi con la mia, i suoi pensieri sono sempre gemelli dei miei. Era ora che Aska, nel suo misero spazio, rendesse omaggio a quell'anima straordinaria di Mary Grace.
Ripensando a questo mese, vissuto l'anno scorso, ricordo che sentivo
crescermi una certa morte dentro. Oggi mi sento più viva e forte che
mai. In questo tempo da allora trascorso, ho imparato a distruggere le
illusioni, distinguendole dalle speranze, ho compreso che la propria
vita non deve mai essere turbata in alcun modo dalle intemperanze
altrui, ma deve essere il risultato di una continua scelta,
in cui le uniche difficoltà che s'incontrano derivano dalle assunte
responsabilità. Ho capito che il percorso che sto compiendo è un insieme
di passi sempre più radicato, sempre più autentico nella costruzione
della mia identità: un percorso infinito, sempre ad un bivio, ricco di
conoscenza, ricerca e in cui la bellezza di ciò che scopro, la fantasia,
sono le uniche fonti di leggerezza che voglio, le mie ali della
libertà.
Sono grata alle persone che hanno condiviso con me e continuano a farlo in modo sincero, questa strada, tra dolori e gioie della quotidianità.
Sono grata alle persone che hanno condiviso con me e continuano a farlo in modo sincero, questa strada, tra dolori e gioie della quotidianità.
(su Facebook in data 17 luglio 2012)
Dove nascesti figlio della pace?
Dove nascesti figlio della pace?
In una terra rimasta inesplorata,
ma poi di lì mi allontanai per qualche tempo,
mettendo un piede in un luogo di tormento.
M'imbrattai di visioni oscure,
guardai verso il sole
e non vidi che dolore.
Mi chiesi se ci fosse un limite a tutto questo,
ma soltanto una risposta ne trassi:
Tu conosci un altro popolo simile a questo?
Un popolo che ha paura persino dei propri bambini,
che li usa e ne abusa,
per renderli per certe infami cause degli assassini?
Ecco tornando verso la mia amata terra,
non sarà possibile cancellare questi momenti,
e porterò negli occhi immagini di desolazione e di guerra.
Tuttavia sono il figlio della pace e dico:
per ogni lacrima che sarà versata
nascerà un giglio e questa amara terra io benedico,
arriverà quel giorno in cui ogni essere umano capirà
che la vita è quel diamante più prezioso,
che una volta perso per violenza o per aver rubato dignità,
l'avrà sprecata per sempre e mai più, mai più a lui ritornerà.
https://www.facebook.com/pages/Mariagrazia-Dinardo/156331844477778
Dove nascesti figlio della pace?
Dove nascesti figlio della pace?
In una terra rimasta inesplorata,
ma poi di lì mi allontanai per qualche tempo,
mettendo un piede in un luogo di tormento.
M'imbrattai di visioni oscure,
guardai verso il sole
e non vidi che dolore.
Mi chiesi se ci fosse un limite a tutto questo,
ma soltanto una risposta ne trassi:
Tu conosci un altro popolo simile a questo?
Un popolo che ha paura persino dei propri bambini,
che li usa e ne abusa,
per renderli per certe infami cause degli assassini?
Ecco tornando verso la mia amata terra,
non sarà possibile cancellare questi momenti,
e porterò negli occhi immagini di desolazione e di guerra.
Tuttavia sono il figlio della pace e dico:
per ogni lacrima che sarà versata
nascerà un giglio e questa amara terra io benedico,
arriverà quel giorno in cui ogni essere umano capirà
che la vita è quel diamante più prezioso,
che una volta perso per violenza o per aver rubato dignità,
l'avrà sprecata per sempre e mai più, mai più a lui ritornerà.
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