Tutto questo tempo a chiedermi
Cos'è che non mi lascia in pace
Tutti questi anni a chiedermi
Se vado veramente bene
Così
Come sono
Così
E' sabato pomeriggio per la signorina G. Fa freddo, piove. L'unica cosa che si può fare è pensare e pensarsi: pensare e immaginare i prossimi giorni, la fine di un faticoso progetto, l'atteso ritorno; pensarsi e immaginarsi con lo sguardo dritto e il sorriso dalle proporzioni più belle in un presente prossimo dilatato da chi è capace di donarti vita.
Aspettare è il verbo più ricorrente nella vita della signorina G. Aspettare il suo ritorno, aspettare di diventare adulta, aspettare che ti chiamino per quel lavoro, aspettare che qualcosa cambi mentre sembra che tutto si semplifichi, si nasconda all'interno di un'immagine proveniente dal passato. Aspettare e fermarsi, mentre qualcosa in silenzio si costruisce, prende forma, si incammina e ti trascina a tua insaputa.
Ho aspettato a lungo
Qualcosa che non c'è
Invece di guardare
Il sole sorgere
E miracolosamente non
Ho smesso di sognare
E miracolosamente
Non riesco a non sperare
E se c'è un segreto
E' fare tutto come
Se vedessi solo il sole
Il sabato è meditativo, soprattutto nei febbrai piovosi...
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