Guardo le immagini che provengono dalla mia Roma, dalla Roma messa a fuoco da un centinaio di balordi, e mi rattristo. Profondamente.
C'ero moralmente anche io in quella piazza ad urlare il desiderio di avere un presente e un futuro dignitoso. Ero pronta anche io ad unirmi alle parole di tutti coloro che avrebbero voluto tanto ricordare e ricordarsi che cosa andrebbe cambiato, affilato, migliorato, e che cosa dovrebbe essere tutelato per continuare ad essere cittadini veri, partecipi, soddisfatti. Volevo anche io essere parte di quella bella Italia, per questo ora mi sento tanto ma proprio tanto addolorata. La loro stupidità mi ha tolto la parola, mi ha azzittita. Per colpa di chi o per volontà di chi è avvenuto tutto è da capire, le cause e gli effetti sono palesi.
Mi ha resa ancora più triste, però, leggere su Facebook che uno dei miei amici dell'università osa legittimare il comportamento di quel manipolo di delinquenti incappucciati. E lo fa nel seguente modo:
Black Block?? NO! INCAZZATI NERI!!
A 20 anni senza un futuro, mai vedranno una pensione, mai una casa di proprietà, lavoro precario...un figlio??? macchè, sei matto?!?!?
NON HO NIENTE DA PERDERE?!?!?!
Allora se becco Bersani, Berlusconi o qualsiasi rappresentante dello stato, gli tiro una pietra!
E non dite che con una manifestazione pacifica avrebbero sentito le nostre ragioni!!! Sono anni che manifestiamo,e non è mai cambiato nulla!!
Ora si che hanno sentito!!!
Date un futuro a questa gente, e nessuno rischierà la galera per tirare due sassi a chicchesia!!
Black Future!! Questi sono!! Con un futuro nero e un presente di rabbia!!!
E' vero che una manifestazione pacifica non avrebbe cambiato nulla, che non avrebbe diminuito la fame degli squali, dei draghi di questo mondo, che i moloch del potere non avrebbero mai tenuto in conto i desideri espressi in cori di cittadini in tutto il mondo, che continueremo a subire le depredazioni di questa malata società capitalista. Ma questo modo di agire è riprovevole, è da stupidi. Sporca il nostro presente, ci inzozza il potere, disturba la comunicazione.
Mi dispiace che ragazzi con la mia stessa formazione, con i miei stessi sogni e progetti di vita facciano parte di questa schiera. Che tu non ne prenda le distanze, mio caro Dario, questa per me è una grande delusione. Mi dispiace proprio tanto che un ragazzo come te sia così sordo al richiamo di un mondo migliore.
Io preferisco continuare a costruire pacificamente il mio futuro, giacché per me solo il rispetto, l'attenzione, la cura verso il prossimo, lo studio, il lavoro, il sacrificio, la lealtà saranno in grado di generare conseguenze virtuose per noi e per i nostri figli. Ci credo fermamente, nessun governo e nessuna crisi economica potranno mai cambiare questo mio pensiero.
Le pietre che ho sempre scelto di scagliare contro le ingiustizie si chiamano libri. Forse per questo ora, in questo sabato sera, mi accingo a togliere dal mio computer e dalla mia testa le immagini di una città inutilmente e ingiustamente devastata per prendere in mano un libro. Con esso provo ad allontanare la tristezza, con esso provo a ritrovare la speranza per questa nostra generazione, per questo nostro mondo, per questo nostro domani. Per un domani più bello.
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