Anche oggi, anche in questa giornata dal retrogusto settembrino, l'Ave Maria di Faber si introduce in me e mi eleva al di sopra delle aspettative, delle lontananze, delle incertezze e dei perché. Mi ricorda che sono nella stagione del non definito, del possibile e dell'impossibile, dell'immediato futuro e del tenero passato.
Sì, Maria; sì, Aska: questo è il momento di essere donna. Di amare, di vivere, di sperare come donna. Ora e qui, in questo presente scivoloso.
Sai che fra un'ora forse piangerai
poi la tua mano nasconderà un sorriso:
gioia e dolore hanno il confine incerto
nella stagione che illumina il viso.
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